2 Ed ecco, un certo uomo idropico era quivi davanti a lui. 3 E Gesù prese a dire a' dottori della legge, ed a' Farisei: È egli lecito di guarire alcuno in giorno di sabato[a]? 4 Ed essi tacquero. Allora, preso colui per la mano, lo guarì, e lo licenziò.
5 Poi fece lor motto, e disse: Chi è colui di voi, che, se il suo asino, o bue, cade in un pozzo, non lo ritragga prontamente fuori nel giorno del sabato[b]? 6 Ed essi non gli potevan risponder nulla in contrario a queste cose.
12 Or egli disse a colui che l'avea invitato: Quando tu farai un desinare, o una cena, non chiamare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i tuoi vicini ricchi; che talora essi a vicenda non t'invitino, e ti sia reso il contraccambio. 13 Anzi, quando fai un convito, chiama i mendici, i monchi, gli zoppi, i ciechi[f]. 14 E sarai beato; perciocchè essi non hanno il modo di rendertene il contraccambio; ma la retribuzione te ne sarà resa nella risurrezion dei giusti[g].
15 OR alcun di coloro ch'erano insieme a tavola, udite queste cose, disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio[h].
16 E Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena, e v'invitò molti. 17 Ed all'ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl'invitati: Venite, perciocchè ogni cosa è già apparecchiata[i]. 18 Ma in quel medesimo punto tutti cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Io ho comperata una possessione, e di necessità mi conviene andar fuori a vederla; io ti prego abbimi per iscusato. 19 Ed un altro disse: Io ho comperate cinque paia di buoi, e vo a provarli; io ti prego abbimi per iscusato. 20 Ed un altro disse: Io ho sposata moglie, e perciò non posso venire. 21 E quel servitore venne e rapportò queste cose al suo signore.
22 Poi il servitore gli disse: Signore, egli è stato fatto come tu ordinasti, ed ancora vi è luogo.
23 E il signore disse al servitore: Va' fuori per le vie, e per le siepi, e costringili ad entrare, acciocchè la mia casa sia ripiena. 24 Perciocchè io vi dico che niuno di quegli uomini ch'erano stati invitati assaggerà della mia cena[j].
28 Perciocchè, chi è colui d'infra voi, il quale, volendo edificare una torre, non si assetti prima, e non faccia ragion della spesa, se egli ha da poterla finire[n]? 29 Che talora, avendo posto il fondamento, e non potendola finire, tutti coloro che la vedranno non prendano a beffarlo, dicendo: 30 Quest'uomo cominciò ad edificare, e non ha potuto finire.
31 Ovvero, qual re, andando ad affrontarsi in battaglia con un altro re, non si assetta prima, e prende consiglio, se può con diecimila incontrarsi con quell' altro, che vien contro a lui con ventimila? 32 Se no, mentre quel l' altro è ancora lontano, gli manda un'ambasciata, e lo richiede di pace.
33 Così adunque, niun di voi, il qual non rinunzia a tutto ciò ch'egli ha, può esser mio discepolo.
34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che lo si condirà egli[o]? 35 Egli non è atto nè per terra, nè per letame; egli è gettato via. Chi ha orecchie da udire, oda.
<- LUCA 13LUCA 15 ->- a sabato Mat. 12.10 e rif.
- b sabato Luc. 13.15 e rif.
- c tavola Mal. 23.6.
- d su Prov. 25.6,7.
- e innalzato Mat. 23.12 e rif.
- f ciechi Neem. 8.10,12. ver. 21.
- g giusti Mat. 6.4.
- h Dio Apoc. 19.9.
- i apparecchiata Prov. 9.1 ecc.
- j cena Mat. 21.43. Fat. 13.46.
- k sorelle Deut. 13.6-8; 33.9. Mat. 10.37.
- l vita Giov. 12.25. Fat. 20.24. Apoc. 12.11.
- m croce Mat. 10.38 e rif. Giov. 19.17. 2 Tim. 3.12.
- n finire Prov. 24.27.
- o egli Mat. 5.13 e rif.